La sua posizione centrale la rende nota a tutti i visitatori della città. Continua a leggere per conoscere la sua storia …
La bella città di Torino vanta un centro storico ricco di famosi monumenti e di grandi piazze, tra le più importanti e conosciute c’è senz’altro Piazza San Carlo. La sua posizione centrale la rende nota a tutti i visitatori della città e la cornice che la circonda la impreziosisce quanto basta per stupire i turisti. E’ infatti collocata all’interno dell’asse viario di via Roma che la collega agli altri siti di interesse: piazza C.L.N., piazza Castello e piazza Carlo Felice.
E’ di forma rettangolare, lunga 168 m e larga 76 m, uno spazio così ampio lascia immaginare l’importanza di questa piazza nel passato. La vediamo così come si presentava già nel 1600 in base al progetto di Carlo di Castellamonte, anche se è stata successivamente arricchita dagli interventi di Benedetto Alfieri.
A catturare subito lo sguardo, al centro della piazza, è il monumento equestre a Emanuele Filiberto di Savoia, in piemontese chiamato Caval ëd Bronz, realizzato da Carlo Marochetti e inaugurato nel 1838 nel giorno della festività di San Carlo Borromeo. La statua del grande condottiero (soprannominato Testa di Ferro), è stata preservata negli anni di guerra grazie a grandi protezioni in legno che l’hanno riparata dalle bombe. Oggi la vediamo in tutto il suo splendore dopo un restauro concluso nel 2007 ma forse non tutti ne conoscono il significato. Pur raffigurando un guerriero, la statua più famosa di Torino è da considerarsi un simbolo di pace. Un occhio attento vedrà che il cavallo è trattenuto dalle redini e il cavaliere non sta sguainando la spada ma la sta infoderando. Nel basamento su cui poggia la statua troviamo due bassorilievi che raffigurano la Battaglia di San Quintino e la pace di Cateau – Cambrésis, due successi del duca di Savoia, Emanuele Filiberto.
A dare un tocco di signorilità ed eleganza a Piazza San Carlo sono due lunghi palazzi storici abbelliti da portici che incorniciano i suoi lati. Nel lato maggiore orientale il Palazzo Solaro del Borgo, tre piani in un progetto seicentesco, oggi utilizzato come albergo e sede della società filarmonica torinese. Il lato maggiore occidentale è occupato da Palazzo Guido Villa, che oggi ospita alcuni uffici della banca Intesa Sanpaolo. Proseguendo verso nord si raggiunge Piazza Castello, altra famosissima e imperdibile chicca torinese.
Ma è il lato minore a sud della piazza ad offrire probabilmente lo scorcio più bello. Le due chiese dette “gemelle” si ergono una accanto all’altra, divise da via Roma, offrendo una vista da cartolina con un meraviglioso stile barocco. Sono la Chiesa di Santa Cristina (a sinistra) e la Chiesa San Carlo (a destra). La prima fu voluta dalla reggente di Piemonte Maria Cristina di Francia, che acquistò i terreni nel 1639, in memoria del primogenito deceduto. Presenta una facciata ( progettata dall’architetto messinese Filippo Juvarra) in puro barocco, a due ordini sovrapposti, con una parte centrale dall’andamento curvilineo. Spiccano un ricco portale e una grande finestra ovale, ad arricchire il tutto colonne e statue di santi, tra cui Santa Cristina e Santa Teresa.
La seconda, dedicata a San Carlo Borromeo che da Milano si recava in pellegrinaggio a Torino per la Sacra Sindone, risale ad un progetto del 1618 allo scopo di un ampliamento urbano. Inizialmente priva di facciata, la chiesa fu ultimata molto dopo copiando lo stile juvarriano della chiesa gemella. Emblematico il timpano della facciata che raffigura il duca Testa di Ferro.
I nomi e l’utilizzo della piazza che oggi conosciamo non sono stati sempre uguali. Il progetto nacque solo quando la capitale del Ducato di Savoia fu spostata a Torino, da lì l’esigenza di espandersi verso sud “il borgo nuovo”. I lavori ebbero inizio nel 1618 e finirono nel 1638 con l’inaugurazione di Madama Cristina di Francia e col nome di Piazza Reale. Era utilizzata come area mercatale e di rappresentanza nobiliare. Dopo il 1650 diventò invece un’area di passaggio degli eserciti da Piazza Castello alla Cittadella di Torino (una fortezza) e di raduno militare, tanto da essere chiamata Piazza d’Armi. Dal 1750, abbandonate le sue vesti militari, diventa Piazza San Carlo e con alcuni ritocchi e abbellimenti assume l’aspetto elegante attuale.
Piazza San Carlo oggi offre ai visitatori non solo una testimonianza storica importante ma anche un luogo in cui rilassarsi e godere di caffetterie e locali, anch’essi storici. Il Caffè San Carlo, il più antico di Torino e il primo in Italia ad avere un’illuminazione a gas che doveva mettere in bella mostra gli stucchi e gli arredi, fu frequentato da grandi personaggi come Cavour e Giolitti. Elegante anche il Caffè Torino, frequentato da Cesare Pavese e Alcide De Gasperi, che incastonato sul pavimento ha un piccolo toro in ottone, simbolo della città e portafortuna.
A testimonianza di quanto questa piazza sia ancora oggi molto amata dai torinesi è il fatto di essere luogo fisso di incontro della tifoseria della Juventus in occasione di avvenimenti sportivi e luogo di raduno per festeggiare le vittorie.