La natività del Caravaggio scompare nel nulla nella notte tra il 17 e 18 ottobre dall’oratorio di S.Lorenzo
Free Green Sicilia – SOS Beni Culturali, lancia, come da anni, un ennesimo appello: LIBERATE IL CARAVAGGIO – RESTITUITELO AI SICILIANI”. Alfio Lisi Portavoce Free Green Sicilia –SOS Beni Culturali: “Per non dimenticare, nel quarantanovesimo anno del furto della Natività del Caravaggio, Free Green Sicilia rilancia un accorato appello ai possibili detentori dell’opera affinché senza alcun compromesso restituiscano il ‘Caravaggio’ ai siciliani e dunque al mondo intero che da decenni attendono con preoccupazione ma con ottimismo il suo ritorno.
E’ passato quasi mezzo secolo, era la notte tra il 17 e 18 dell’ottobre del 1969, dal furto e dallo sfregio della tela della Natività del Caravaggio presso l’Oratorio di S. Lorenzo a Palermo, dove era conservata ma non adeguatamente protetta come se si trattasse di un’opera qualsiasi (come ha dimostrato il facile furto) da quelle istituzioni pubbliche di Palermo e statali che ne avrebbero dovuto garantire la dovuta e sicura protezione. Ma da allora pochi riscontri (oltre che depistaggi e dichiarazioni inattendibili da parte di pentiti) dell’opera trafugata anche grazie al lavoro instancabile dei Carabinieri del nucleo tutela patrimonio culturale di Palermo che sarebbero riusciti a ricostruire i passaggi di mano del dipinto fino al 1981, anno in cui si sarebbero perse le tracce, trovandosi più di una volta ad un passo dal recupero. Quel che è certo è che la “La Natività” del Caravaggio è ancora oggi inserita nella Top Ten Art Crimes dell’Fbi con un valore stimato di oltre 30 milioni di dollari. Ma adesso – si chiede preoccupato Alfio Lisi portavoce di Free Green Sicilia – SOS Beni Culturali – si sta continuando a cercare l’opera o è prevalsa la rassegnazione? E’ evidente che da tempo non sentiamo più notizie attraverso i media che potrebbero far pensare che si è ancora impegnati a cercare l’opera trafugata e questa non sarebbe una buona notizia per quei siciliani che dal furto in poi sperano ancora che la Natività possa essere esposta all’Oratorio di S. Lorenzo e riprendere il posto dell’indecente e dissacrante poster esposto al suo posto che consideriamo un’ ulteriore sfregio al Caravaggio con il consenso delle stesse Autorità.
Ma la nostra fiducia sui Carabinieri del nucleo tutela del patrimonio culturale e nel loro impegno nella instancabile ricerca dell’opera restano inalterate. A tal proposito ricordiamo che al momento del furto, anche grazie al restauro del 1951, l’opera sarebbe stata in condizioni di conservazione pressoché perfette e che un’altra opera del Caravaggio ‘L’arresto di Cristo’, trafugata al Museo di Odessa il 30 luglio 2008, è stato ritrovato solo due anni dopo a Berlino dalla polizia tedesca.
La stessa Commissione parlamentare antimafia per voce della sua Presidente Rosy Bindi nella relazione definitiva sulla Natività, del 30 maggio scorso, ha dichiarato, tra l’altro, che l’opera (notizia che sarebbe stata appresa da un pentito di mafia) non sarebbe stata distrutta ma venduta dalla mafia ad un collezionista svizzero (per fare bella mostra di sé per pochi intimi?), di cui però si sconosce ancora il nome dopo cinquant’anni!
Da tutto ciò, oltre al fatto che la tela caravaggesca sarebbe ‘viva’ e, forse, in buono stato, quello che dovrebbe preoccuparci è se ancora le altre istituzioni pubbliche competenti per i beni culturali della nazione e della città di Palermo (Ministro ai beni Culturali, Assessore reg.le ai Beni Culturali, Sindaco di Palermo, Sovrintendenza ai BB. CC. e AA. e così via) abbiano a cuore il ritrovamento della ‘Natività’ e affinché questa opera possa ritornare nelle mani dei siciliani onesti ed esposta nello stesso luogo in cui fu trafugata con sconcertante semplicità (come se il Caravaggio fosse un emerito sconosciuto).
Più volte è stato detto da uomini delle forze dell’ordine che il reato di furto dell’opera sarebbe caduto in prescrizione. Dunque è facile capire che paradossalmente potrebbe essere riconsegnato senza alcun rischio specifico ai frati francescani dell’Oratorio di S. Lorenzo e San Francesco, stupendo oratorio, dove sono esposti alcuni splendidi stucchi, sacri e allegorici, del grande maestro palermitano del ‘600, Giacomo Serpotta, anch’essi in parte depredati”.