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La Collina delle Croci, uno dei luoghi più suggestivi del mondo

Si trova in Lituania uno dei luoghi più suggestivi al mondo. E’ la Collina delle Croci….

Nel nord della Lituania, quasi a metà strada tra la capitale della Lettonia, Riga, e quella lituana, Vilnius, c’è un luogo sorprendente, carico di mistero, fede, forza e speranza: è la Collina delle Croci, oggi meta turistica e di pellegrinaggio, la cui origine è incerta, ma che è in grado di esercitare una grande suggestione su chi giunge fin qui.

Su questa piccola altura, 12 km a nord della città di Šiauliai, si ergono oltre 400mila croci, piantate dai pellegrini, per devozione, secondo una tradizione popolare che dura da almeno due secoli e che ha subito un enorme incremento nella seconda metà del ‘900, come simbolo dell’identità nazionale lituana.

Le origini della Collina delle Croci

La Collina delle Croci è, probabilmente, uno dei luoghi più suggestivi al mondo e possiede un profondo valore storico, patriottico e religioso. La quantità di croci in uno spazio così circoscritto forma uno spettacolo incredibile e ancor più impressionante se si pensa che è tutta opera di fedeli che hanno combattuto l’oppressione per secoli. La fede e la religione da un lato, il sentimento nazionalista dall’altro, nell’origine di questo luogo surreale sorto in aperta campagna.

Si ritiene che in epoca precristiana al suo posto ci fosse un tempio pagano e, successivamente, un castello di legno, sede dei cavalieri teutonici, poi distrutto e incendiato dall’esercito livoniano. La collina rimase, quindi, spoglia per secoli, fino a quando, nell’800, alcune persone iniziarono a piantarci delle croci. Secondo la leggenda, il primo sarebbe stato un padre, la cui figlia era gravemente malata e in punto di morte: l’uomo aveva sognato di mettere una croce su quella collina e, al risveglio, lo fece e la figlia guarì. Sono diversi i racconti tramandati sull’origine di questo sito, si narra anche di un’apparizione della Vergine Maria. Ciò che è certo è che esso custodisce in sé molti simbolismi e per questo è così amato e venerato.

Le prime croci che formarono la collinetta vennero collocate dagli abitanti della zona per commemorare le vittime degli scontri del 1831 e del 1863 tra il popolo lituano ed il regime zarista. Per tale ragione, la collina non era tollerata dai russi. Nel 1900 c’erano appena 130 croci. Durante l’occupazione sovietica (1944-1990), esse furono più volte abbattute per disposizione del regime comunista, ma ogni volta ricomparivano più numerose di prima.

Le croci erano diventate così tante che Mosca ne ordinò la rimozione: spianò la collina tramite delle ruspe, distrusse le croci, bruciando quelle di legno, fondendo quelle in metallo e spaccando quelle di cemento che vennero utilizzate per la costruzione delle strade, bloccò gli accessi al sito chiudendo tutte le strade che portavano ad esso, scavò intorno delle trincee, lanciò falsi allarmi di epidemie nella regione, vietò la costruzione di nuove croci, controllò le fattorie, perseguì e punì chi osava andare lì a pregare, sorvegliò la collina tramite l’esercito e il KGB e furono previste delle inondazioni per rendere inaccessibile quel luogo, che venne perfino utilizzato come discarica. Nulla di tutto questo fiaccò la devozione dei fedeli lituani, che non cedettero e ricostruivano il sito con più ardore.

Le croci sradicate tornavano sempre e più numerose, venivano portate di notte, di nascosto, senza curarsi dei pericoli e delle persecuzioni da parte delle autorità. Nel 1979 un sacerdote coraggioso organizzò una processione dalla sua parrocchia fino alla collina e la polizia segreta russa non poté fare nulla per impedirla. La fede era più forte della tirannia, le croci si moltiplicavano in risposta alla violenza.

Collina delle Croci – Lituania

Oltre 400mila le croci ospitate dalla Collina delle Croci

Nel 1990, quando la Lituania dichiarò la propria indipendenza, le croci erano circa 50.000 e il doppio nel 2000. Oggi sono oltre 400mila, ma non si riescono a contare più e il flusso di visitatori è cresciuto a dismisura. Ce ne sono di ogni dimensione, aspetto e materiale, da quelle più piccole, in plastica e fabbricate in serie a quelle più preziose, artistiche e monumentali, in legno, metallo, cemento, minuscole o giganti, semplici o abbellite dai rosari, ornamenti, angioletti, fiori, orsacchiotti, giocattoli, foto, messaggi o bandiere. Sono ammassate una sull’altra, in totale anarchia, senza un filo logico. Nel mucchio ci sono anche piccoli altari, qualche statua della Madonna, angeli ed un’enorme Cristo benedicente con il braccio pieno di rosari. La collina è una selva davvero impressionante, un “bosco” di tabernacoli e immagini sacre, a cui contribuiscono pellegrini di tutto il mondo, per ricordare accadimenti di ogni genere, ma soprattutto legati al ricordo di persone care vittime di tragici eventi, conflitti o attentati.

L’arte tradizionale della cultura lituana di lavorazione delle croci è stata inclusa nella lista dei beni culturali immateriali UNESCO. Le croci sono capolavori della sapiente arte degli artigiani lituani, la cross-crafting, ma sono divenute anche un simbolo del popolo lituano, della sua identità nazionale e religiosa. Esse sono finemente intagliate in legno di quercia e, talvolta, incorporano parti in ferro, combinando elementi di architettura, scultura, arte del fabbro e pittura; si trovano lungo i bordi delle strade, nei cimiteri, vicino alle case, nelle chiese e nei musei, sono alte da 1 a 5 metri e servono per implorare la grazia o esprimere gratitudine, ricordare, chiedere protezione, ornare luoghi sacri o chiedere perdono. Il loro ruolo simbolico si rafforzò sotto il regime sovietico, nonostante fossero ufficialmente vietate.

La Collina delle Croci ha acquisito maggiore importanza dopo la visita, il 7 settembre 1993, del Papa Giovanni Paolo II, che qui celebrò la Messa e donò al popolo lituano il grande crocifisso di legno che è stato posto ai piedi della collina e alla cui base è riportato il suo ringraziamento per questa grande testimonianza di fede e questo luogo che ha descritto come un Santuario appartenente al mondo intero e un simbolo della storia dell’Europa. Il cardinale lituano Sladkevičius l’ha definito il “cuore della Lituania aperto all’Altissimo”. Alle sue spalle c’è un monastero francescano, edificato dopo che il Pontefice espresse il desiderio che qualcuno si prendesse cura del sito.

Come arrivare alla Collina delle Croci

Arrivare alla Collina delle Croci è un’esperienza emozionante: già lungo il sentiero verso il colle, quando si intravedono le prime croci, si percepisce l’atmosfera sacra e surreale di questo luogo. Da lontano sembra un ammasso indefinito di oggetti, ma avvicinandosi la collina appare in tutta la sua magnificenza e prende forma la sensazione del significato di questo posto completamente ricoperto di croci e della sua grandezza.

Alla collina si può accedere liberamente. Passerelle in legno con delle scale permettono di attraversarla, stretti in una foresta di croci. Si può arrivare in cima e ammirare un panorama inconsueto e imboccare altri stretti sentieri per vedere tante croci più da vicino. Se ne possono anche piantare di nuove e scriverci sopra il proprio nome, la data e la nazione di provenienza. Tutta l’esperienza è pervasa da un’atmosfera strana, quasi inquietante, tanto che la collina è stata, perfino, definita come uno dei luoghi più spaventosi del mondo, ma in realtà essa è una meta fortemente spirituale e densa di significato, è un luogo di luce e speranza. Attraversando la collinetta, tra migliaia di croci, in rispettoso silenzio, sembra quasi di udire la storia di ognuna di esse, centinaia di migliaia di voci, di toccanti testimonianze, tutta la fede di un popolo che a lungo ha sofferto per affermare la propria identità religiosa e nazionale, facendo della preghiera uno strumento di lotta contro l’oppressore.

La magia della Collina delle Croci è proprio nella pace e nel silenzio che si respirano nonostante siano quasi palpabili le preghiere di migliaia di persone, la fede, la disperazione e la speranza. Ciò che è invisibile sembra così presente che non è necessario un grande sforzo per immaginarlo.

Dunque, cos’è la Collina delle Croci? È una magnifica concretizzazione della forza della fede umana, la sua espressione ad un livello altissimo. La potenza di questo posto potrebbe anche intimorire il non credente: il profilo della foresta di croci proietta un’inquietante ombra, l’atmosfera di questa selva sul colle isolato è quasi angosciante, il vento che soffia tra crocifissi e statue produce strani suoni. La visita di questo luogo, comunque, tra pellegrini che continuano a pregare e ad erigere croci, lascia una sensazione che non si dimentica e anche chi non è spinto da un sentimento religioso resta profondamente colpito dalla collina e da tutto ciò che essa rappresenta. RIPRODUZIONE RISERVATA

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