Covid-19, forse la svolta? Possibile vaccino dalla Cina
Covid-19. Possibile vaccino dalla Cina …
Un’uscita dall’emergenza causata dal coronavirus potrebbe arrivare dalla cina, lì dove tutto è partito qualche mese fa.
In un laboratorio nel nord di Pechino, un uomo in camice bianco esibisce uno dei primissimi vaccini sperimentali contro il nuovo coronavirus. Sinovac Biotech, uno dei quattro laboratori cinesi autorizzati ad avviare studi clinici, potrebbe produrre numerosi dosi del nuovo vaccino i fase di sperimentazione per accertare la sua efficacia.
I ricercatori a Changping, un grande sobborgo della capitale, controllano la qualità del vaccino sperimentale, basato su agenti patogeni inerti, già prodotto in migliaia di copie. Nella sua scatola bianca e arancione, ha persino un nome: “Coronavac”.
Ricordiamo che il trattamento è ancora lontano dall’omologazione e il produttore deve dimostrare di essere in grado di produrlo su larga scala e sottoporre i lotti alle autorità per il controllo.
Se oltre un centinaio di laboratori globali competono per essere i primi a sviluppare un vaccino, meno di una dozzina ha finora avviato studi sugli esseri umani, secondo la School of Hygiene and Medicine Londra tropicale. Questo è il caso di Sinovac, che afferma di aver ottenuto risultati incoraggianti nelle scimmie, prima di somministrare per la prima volta il suo siero a 144 volontari a metà aprile a Jiangsu (est). Ma il laboratorio fondato nel 2001 non commenterà la data in cui potrebbe essere commercializzata la sua iniezione di mezzo millilitro.
OMS: “necessari dai 12 ai 18 mesi per produrre un vaccino”
Secondo l’OMS, possono essere necessari dai 12 ai 18 mesi per produrre un vaccino. Sinovac, che impiega un migliaio di dipendenti, spera di ottenere i primi risultati in termini di sicurezza del suo prodotto alla fine di giugno, nell’ambito delle prove di fase 1 e 2, spiega alla stampa Meng Weining, direttore degli affari internazionali. Questi test consistono semplicemente nel verificare che il vaccino non sia pericoloso per l’uomo. Per assicurarsi che sia efficace, è necessario intraprendere uno studio di fase 3 con portatori del virus.
Riferito alla popolazione mondiale, un possibile vaccino Sinovac non sarebbe sufficiente per proteggere il pianeta. Ma il signor Meng assicura che il suo gruppo, quotato al Nasdaq, è pronto per “collaborazioni” con i suoi partner stranieri, ai quali vende i suoi vaccini esistenti contro l’influenza o l’epatite.
Oltre a Sinovac, evidenzia Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, Pechino ha approvato la sperimentazione clinica di altri tre vaccini sperimentali: uno lanciato dalla Scuola Militare di Scienze Mediche e dal gruppo biotecnologico CanSino; l’altro dall’Istituto di prodotti biologici e dall’Istituto di virologia di Wuhan, la città in cui è apparso il coronavirus; e uno finale del gruppo China Biotics, che ha iniziato le prove martedì con 32 volontari.