61enne ai domiciliari per violenza sessuale e stalking

Il personale della Polizia di Stato del Commissariato di Capo d’Orlando ha dato esecuzione questa mattina a un’Ordinanza di Applicazione della Misura Cautelare Personale degli Arresti Domiciliari. Il provvedimento, emesso dal G.I.P. del Tribunale di Patti, Dott. Andrea La Spada, su richiesta della Procura della Repubblica guidata dal Procuratore Dott. Angelo Cavallo, riguarda un uomo di 61 anni ritenuto responsabile dei gravi reati di violenza sessuale aggravata e atti persecutori (stalking) nei confronti di una donna.
🔎 La Denuncia e le Indagini
L’azione restrittiva è il risultato di un’intensa attività investigativa avviata dalla polizia giudiziaria del Commissariato a seguito della denuncia sporta dalla vittima.
L’episodio cardine della vicenda si è consumato a bordo dell’autovettura dell’indagato. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, l’uomo, approfittando di una relazione di amicizia preesistente e della fiducia della donna, l’avrebbe invitata a salire in auto per ripararsi dalle avverse condizioni meteorologiche.
🛑 L’Aggressione e la Coercizione
In un momento di forte pioggia, l’uomo avrebbe bloccato le portiere del veicolo e, con minacce esplicite, avrebbe costretto la donna a subire un rapporto sessuale completo non consensuale.
Le indagini, coordinate dal Sostituto Procuratore Dott.ssa Giovanna Lombardo e corroborate anche da attività tecniche di intercettazione, hanno permesso di delineare il quadro accusatorio.
📱 Dalla Violenza agli Atti Persecutori
La situazione non si è conclusa con la violenza sessuale. Successivamente, l’uomo avrebbe posto in essere numerosi e insistenti comportamenti vessatori nei confronti della vittima.
L’indagato, sempre secondo l’accusa, avrebbe contattato incessantemente la donna via messaggi e avrebbe esercitato un controllo costante sui suoi spostamenti. Questo atteggiamento persecutorio avrebbe causato un perdurante e grave stato di ansia nella vittima, costringendola ad alterare significativamente le proprie abitudini di vita, nel timore di ritrovarlo appostato o di subire una nuova aggressione sessuale.
Si precisa che il procedimento è ancora nella fase delle indagini preliminari. In ossequio al principio di non colpevolezza e fino a sentenza di condanna definitiva, come previsto dall’art. 27 della Costituzione, ogni ulteriore accertamento necessario sarà svolto, anche nell’interesse dell’indagato.


