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Palermo, nuovo interfaccia porto-città Verde

Presentato all’Europa il progetto esecutivo di interfaccia porto di Palermo-città Verde….

E’ stato presentato il progetto esecutivo “Interfaccia” – La ristrutturazione delle vie di accesso al porto core di Palermo e le sue interazioni con l’ambiente urbano”. Il progetto è stato realizzato a seguito di un concorso di idee bandito dall’ Autorità di Sistema portuale del Mare di Sicilia occidentale per realizzare un nuovo link tra la città e il suo mare con aree aperte alla cittadinanza, strutture per i crocieristi e spazi con destinazione socio-culturale. Dal porto, dunque, arriva un messaggio di rigenerazione urbana e un’architettura-filtro sarà la nuova interfaccia.

Nuovo interfaccia porto di Palermo-città Verde

Il progetto esecutivo è nato per migliorare la competitività industriale, creare crescita economica e lavoro, e migliorare l’accessibilità anche dei paesi periferici. L’interfaccia rappresenta il luogo dove gli utenti cambiano di stato – da cittadini diventano passeggeri (e viceversa) – e traduce il concetto di organismo “bifronte”, posto cioè sulla soglia della città, porta di accesso e luogo di mediazione tra il sistema del porto e la trama urbana. Al sistema di interfaccia è demandata la funzione di ridurre la separazione visiva e fisica della città dal suo waterfront.
Nel processo di rinascita in atto del fronte a mare portuale-urbano, l’Autorità di Sistema Portuale del Mare di Sicilia occidentale ha stabilito di procedere con quest’opera di complessiva riqualificazione delle aree di interfaccia che separano il porto di Palermo dal centro storico cittadino.

“L’azione – spiega il Presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare di Sicilia Occidentale, Pasqualino Monti – riguarda la progettazione delle infrastrutture dedicate all’accesso stradale e alla movimentazione di autocarri e merci all’interno del terminal multimodale Ro-Ro, nuove aree di parcheggio per camion, nuovi marciapiedi, rinforzo del molo ma anche altre infrastrutture come aree verdi, cantieri di controllo e cancelli, coperture a sbalzo. Il progetto crea per la comunità un miglioramento dei tempi di attesa da e per il porto, del decoro urbano e della qualità della vita; una riduzione dei tempi di attesa all’imbarco e allo sbarco e della congestione prodotta dalle attività portuali e dalle interferenze con il traffico cittadino, e una riorganizzazione funzionale degli spazi”.
Durata dei lavori: 18 mesi a partire da ottobre 2021

Complessivamente, in poco più di tre anni, il piano di investimenti per i porti di Palermo e Termini Imerese è stimato nell’ordine di oltre 400 milioni di euro. Di questi, 35 milioni serviranno per l’interfaccia porto-città (progetto su cui è stato ottenuto il finanziamento europeo), altri 36 per le opere di dragaggio e altri 26 per il Molo trapezoidale. E ancora: 120 milioni per il bacino da 150 mila Tpl, 2 milioni per la banchina Sammuzzo e il
terminal aliscafi, circa 30 milioni per la riqualificazione della stazione marittima che sarà inaugurato il prossimo giugno, 92 per i consolidamenti delle banchine, 4 per la riqualificazione del porticciolo di Sant’Erasmo e 5,5 per le opere di protezione a mare dello stesso. A Termini, invece, i finanziamenti inglobano i 25 milioni del sopraflutto, i 26 del
sottoflutto, i 36 del dragaggio e i 16 della rifioritura della mantellata, cioè la sistemazione della scogliera di protezione.

IL PROGETTO DI INTERFACCIA

L’interfaccia rappresenta il luogo dove gli utenti cambiano di stato: da cittadini diventano passeggeri. Questo cambio di condizione avviene tramite il disegno dei flussi e attraverso lo studio della accessibilità all’interno di una parte così così importante e sensibile del porto, area questa che si configura come porto “permeabile”.
Come tale, l’area ha la finalità di aumentare la permeabilità tra spazi urbani e portuali coerentemente alle esigenze di safety and security delle funzioni dello stesso.
A Palermo il fulcro originario del porto ha perso, nel tempo, non soltanto centralità logistico-produttiva, ma anche potere simbolico d’immagine, trasformando l’agglomerato cittadino a esso collegato in un contesto
prettamente urbano di fatto avulso dal mare. Al tempo stesso, la minore frequentazione con gli spazi portuali, protratta negli anni, ha lasciato sbiadire la familiarità che buona parte degli abitanti aveva con essi. Il porto è diventato così, in molti casi, una zona opaca.
Allo stato attuale, il traffico di unità miste Ro-Ro e Ro-Pax rappresenta la componente principale del movimento passeggeri e merci dello scalo palermitano, costituendo una rete di importanza fondamentale nel
panorama delle Autostrade del Mare nel Mediterraneo Occidentale, con collegamenti giornalieri verso i principali porti nazionali, incluse tratte locali verso le isole minori della regione. A questi flussi giornalieri si
sovrappone il settore crocieristico; il porto di Palermo è, infatti, tra i primi porti italiani per il traffico di navi da crociera.

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