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Giornata Mondiale delle tartarughe marine

Sono tante le minacce da sconfiggere per proteggere le tartarughe marine…

Il 16 giugno è la Giornata Mondiale delle tartarughe marine. Una specie a rischio e per questo protagonista di importanti progetti del WWF rivolti alla loro conservazione e tutela.

La salvaguardia delle tartarughe marine, per l’Italia in particolare della specie Caretta caretta, però, viene portata avanti grazie al lavoro di esperti e di numerosi volontari che si occupano del recupero, della cura, del monitoraggio e della protezione dei nidi.

I primi nidi della stagione

I volontari e gli operatori del WWF ogni anno individuano i nidi sulle coste. Sono quattro i nidi di tartaruga marina individuati in questo inizio di stagione sulle coste italiane: tre sulla stessa spiaggia, quella di Avola in provincia di Siracusa. Il primo è stato deposto il 25 maggio, gli altri due nei giorni scorsi. Proprio ai comuni di Avola e Noto è stato assegnato dal WWF il certificato di “Comune amico delle tartarughe”, per l’impegno alla sensibilizzazione di turisti e operatori balneari per la salvaguardia delle aree di deposizione.

Secondo gli esperti del WWF molto probabilmente i primi due nidi (praticamente allineati) sono della stessa “mamma tartaruga”. La terza deposizione, avvenuta nella notte tra il 14 e 15 giugno, sotto gli occhi di un testimone che ha visto l’animale risalire a fatica sulla battigia, probabilmente è opera di un’altra femmina.

Il quarto nido è stato deposto in Calabria (costa jonica reggina). Le uova si schiuderanno a 50-60 giorni circa dalla deposizione: da quelle più vicine alle fonti di calore nasceranno femmine, da quelle deposte più in profondità, nasceranno tartarughe di sesso maschile.

Tartarughe marine, satelliti e droni per il monitoraggio

Le tartarughe, come i cetacei e gli squali, sono diventate di recente protagoniste di nuovi progetti di monitoraggio, che prevedono l’utilizzo di sofisticate tecnologie. Gli spostamenti delle tartarughe marine vengono seguiti grazie a rilevatori satellitari che applicati agli esemplari recuperati dai vari centri. In questo modo è possibile studiarne le loro abitudini in mare.

Le tartarughe grazie ai droni vendono anche osservate dall’alto. In questo modo gli operatori possono facilmente monitorarli anche in aree altrimenti impenetrabili.

Le minacce da sconfiggere

Sono ancora tante le minacce che mettono ogni giorno a rischio la vita delle tartarughe marine. Attività da pesca intensiva, impatto con natanti e l’inquinamento da plastica provocano la morte di questi animali. Oltre 150.000 tartarughe ogni anno vengono catturate accidentalmente da ami da pesca, lenze e reti nel Mediterraneo e oltre 40.000 muoiono ogni anno.

Adottando simbolicamente una tartaruga sul sito del WWF (wwf.it/adottaunatartaruga) si potranno sostenere i Centri di Recupero che ogni anno curano centinaia di individui in difficoltà. Fonte WWF

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